il cammino continua

Cosa c'è tra la partenza e la destinazione. Quanta distanza c’è? E il tempo? Cosa succede quando si percorre a piedi una strada? E così lentamente come camminano gli asini? E’ davvero possibile? Noi non lo sappiamo ancora. Queste erano alcune delle domande che ci siamo posti prima di affrontare il cammino da Albiano Magra a Göteborg nel 2016, ed una semplice risposta. 

Oggi sappiamo qualcosa di più: abbiamo percorso 2600 km c.ca in 220 giorni di viaggio, dei quali ne abbiamo camminati 169 e ne abbiamo dedicati 51 al riposo, per una media di 15 km di cammino al giorno. La tappa più lunga l'abbiamo percorsa in Svizzera: 27 km, anche la tappa più corta l'abbiamo camminata in Svizzera: 6,5 km, e ovviamente in Svizzera abbiamo registrato la tappa più alta con i 1915 mt slm del Passo del Lucomagno. Abbiamo messo a dimora circa 170 giovani alberi che ora demarcano la via che abbiamo percorso e che in omaggio ai nostri due compagni di viaggio abbiamo nominato Via Asina. Di fatto, i veri protagonisti di questo cammino sono stati proprio Aurora Alba e Toni. Grazie a loro siamo stati accolti con simpatia e affetto e grazie a loro possiamo raccontare che è stata una esperienza bellissima. Tanto che la vogliamo ripetere.

Quindi il cammino di “Un attimo sto arrivando” continua.


foto di Erik Olsson


Partiremo da Göteborg nel mese di giugno del 2017, diretti verso Sud. La nostra traccia di riferimento sarà la “Via Asina”, la via che abbiamo percorso nel 2016 da Albiano Magra a Göteborg e che grazie al Network Arboreo abbiamo segnato tappa per tappa con la semina di nuovi alberi.  Il dono di un albero in cambio dell'ospitalità é stato accolto con entusiasmo e impegno da tutte le persone che hanno ospitato il nostro caravan camminante, per cui continueremo a distribuire e piantare nuovi alberi dando continuità alla rete di alberi, luoghi e persone anche durante questo viaggio.

Quello che ci muove verso questa nuova esperienza sono cose semplici, come per esempio il desiderio di portare Aurora Alba e Toni fra la gente e veder fiorire tanti sorrisi spontanei, o la voglia di ritornare dai tanti amici che abbiamo conosciuto lungo il percorso nel 2016 per continuare le conversazioni iniziate, o il desiderio di piantare ancora qualche albero, ma anche il fatto che noi in questo periodo della vita ci sentiamo più a nostro agio in una quotidianità nomade piuttosto che stanziale. Questo vuol dire per noi di fare a meno di tante comodità e oggetti e di provare ogni giorno ad inventarci una nuova casa, con la nostra tenda, a volte con le balle di paglia ma anche dentro al garage fra i trattori oppure nella stanza degli ospiti, con l'aiuto immancabile delle persone che decidono di ospitarci almeno per una notte, offrendoci riparo per Toni e Aurora Alba e 10 chili di buon fieno.

Sono tanti gli uomini che camminano per necessità. E la necessità ha diverse ragioni.
Ma tanti altri camminano per naturale volontà, così il cammino può creare senso. Per noi il cammino è diventato quotidianità, ci dà un apprendimento fisico, spaziale e temporale.  
In questa ottica noi consideriamo il cammino insieme agli asini un contrappunto straordinario che va ad intrecciarsi spontaneamente alle altre melodie della vita.

foto di Gabriele Puzzu